Con l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da coronavirus, le attività lavorative nella Città Metropolitana di Napoli, su indicazione del governo nazionale, si sono svolte a partire dal mese di marzo prevalentemente in modalità Smart working.
La scelta del lavoro da remoto non è stata quindi una scelta fatta dai dipendenti né una riorganizzazione degli uffici, ma una necessità imposta dall'emergenza dell'epidemia che ha costretto la maggioranza dei lavoratori a svolgere il lavoro in modalità remota.
Lo stesso orario di lavoro previsto in presenza è stato confermato anche durante il periodo di svolgimento del lavoro agile.
I lavoratori che ne faranno richiesta potranno sulla base di una propria autocertificazione nella quale si dichiara di aver svolto il lavoro con gli orari previsti, cioè con un tempo superiore alle 6 ore quotidiane, richiedere l'erogazione del buono pasto.
Queste autodichiarazioni dovranno essere poi confermate dai dirigenti.
In questo modo viene soddisfatta una delle richieste su cui maggiormente si era incentrata l'attenzione dei dipendenti della Città Metropolitana.