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Maschere nude. Progetto di Nicola Pagano

23/5/2016 - "Quando la vita diventa la posta in gioco della politica e questa si trasforma in biopolitica, tutte le categorie fondamentali della nostra riflessione, dai diritti dell'uomo alla democrazia alla cittadinanza, entrano in un processo di svuotamento e di dislocazione il cui risultato sta oggi davanti ai nostri occhi".

A cura di Loredana Troise
Dal 22 maggio al 2 giugno 2016 al PAN. Inaugurazione 21 maggio ore 17.30
"Quando la vita diventa la posta in gioco della politica e questa si trasforma in biopolitica, tutte le categorie fondamentali della nostra riflessione, dai diritti dell'uomo alla democrazia alla cittadinanza, entrano in un processo di svuotamento e di dislocazione il cui risultato sta oggi davanti ai nostri occhi"
(G. Agamben)
Il progetto Maschere Nude di Nicola Pagano, conferma il suo stile di studioso interdisciplinare, che gli corrisponde appieno, perché l'arte resta per lui una scienza del possibile, imprescindibile, e da cui egli prende sostanza, in un dialogo che la investe in quanto attività filosofica, poetica, storica, sempre schierata e mai neutrale.
In mostra al PAN una selezione di 27 opere realizzate dall'artista dal 2014 ad oggi che individua e riassume la tematica di fondo che ha connotato il suo recente lavoro, incentrato sui diritti dell'uomo e sulla biopolitica.
L'esposizione comprende opere di vario formato, realizzate con tecnica mista (penna, acetone e acquerello su strati successivi di carta velina applicati su tavola) che ritraggono protagonisti dell'arte e della letteratura del Novecento (Franz Kafka, Pierpaolo Pasolini, Alberto Giacometti, Francis Bacon, Buster Keaton, Samuel Beckett, Antonin Artaud), rappresentati singolarmente o deformati attraverso segni somatici sovrapposti, posti in alternanza a volti di migranti, tratti dai giornali degli ultimi due anni, ingranditi ed isolati dal contesto. "Il tentativo" - spiega Pagano - "è quello di far emergere da quei volti la vita nuda nella sua intima essenza, nella sua dignità o ambiguità"; di qui nasce il corto circuito che scaturisce dal confronto tra quelli che, nel Novecento, hanno esplorato i territori estremi della condizione umana, ed i migranti di oggi, "che, al pari degli internati nei campi di concentramento, sembrano rappresentare il simbolo delle principali contraddizioni del mondo attuale" (da G. Agamben - Homo sacer).
Al confine fra ispirazione poetica e sapienza della mano, Pagano con Maschere Nude propone un pensiero critico argomentante, aperto alle ragioni del confronto ed alla convivenza di posizioni diversificate.